Beata

MARIA LAURA
MAINETTI

FIGLIA DELLA CROCE
1939 – 2000

 

Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno.

Lc 23,34

Teresina Mainetti nasce a Colico (Lc) il 20 agosto 1939 ed è battezzata a Villatico. Durante gli anni degli studi a Parma conosce meglio il carisma delle “Figlie della Croce”, suore che già a Colico aveva potuto incontrare. Teresina racconterà che la sua vocazione è germogliata durante una confessione ascoltando l’invito di un sacerdote a fare delle sua vita “qualcosa di bello per gli altri”. Questa intenzione cresce e matura fino a quando, nell’agosto del 1957, Teresina inizia il Postulato a Roma scegliendo il nome di suor Maria Laura. Nel 1964 consacrerà per sempre la sua vita con i voti perpetui di povertà, castità e obbedienza. Sarà insegnante a Vasto, Roma, Parma e infine a Chiavenna. In tutti questi luoghi si è fatta partecipe alla vita della comunità come catechista e compagna di cammino per tanti giovani, ammalati, famiglie e persone sole. Donna umile e sorridente, riservava nella propria preghiera e nel proprio impegno, un’attenzione particolare ai giovani.

Dio è l’altro. Dio è presente in tutti. È tutto in tutti. Questo è il volto di Dio così come ci è stato rivelato da Gesù: il volto dei suoi fratelli più piccoli.

Suor Maria Laura viene uccisa la sera del 6 giugno 2000 mentre si rendeva disponibile a chi le stava chiedendo aiuto. Si trattava in realtà di una trappola: tre giovani ragazze riuscirono a trascinarla in disparte fino al luogo buio dove avevano programmato il loro tremendo rito di morte. Suor Maria Laura era uscita per aiutare una vita e si trova così davanti alla morte. Costretta ad inginocchiarsi, in quegli ultimi istanti di vita si abbandonerà fiduciosa al Signore e le ragazze la udranno pregare: “Signore, perdonale”. Nel luogo della sua uccisione, a Chiavenna, sorge ora una piccola croce e una scritta “Se il chicco di grano muore, porta molto frutto” (Gv 12,24). Maria Laura, figlia della Croce, ha vinto il male con l’Amore. Viene proclamata beata il 6 giugno 2021, nel corso di una celebrazione avvenuta nel centro sportivo di Chiavenna e presieduta dal cardinale Marcello Semeraro.

Si deve parlare ai giovani e dire loro che Dio è Amore. Li ama, ciascuno come fosse unico.